venerdì 4 aprile 2008

Parco di Gallipoli Cognato

Una strada ed un paesaggio che hanno ripagato l'acqua il freddo e quel
vento maledetto in quota...
Tolti i primi 373 km di autostrada per raggiungere l'inizio del tour,
in cui spesso ho pensato al suicidio, intutato come un marziano, acqua
sopra, sotto, di fronte, acqua acqua e solo quella... ho navigato
verso Potenza colorato come un gozzo nel Golfo di napoli!!

Poi, poco prima di Potenza appunto, si svolta per la famosa SS92, e da
qui, per circa 200 km trovare il capitano Kirk che non riesce a far
funzionare il teletrasporto è più facile che trovare un rettilineo.
Curve fantastiche, di ogni forma e tipo.
Si sale "torneggiando" come una pallina nel flipper... il panorama è
strepitoso, accentuato da quel cielo che sembrava volesse cadere da un
momento all'altro, basta guardare le foto.
La benzina era più o meno ok, però erano le 14... fameeee!!!
Non c'era nulla, ma proprio nulla dove fermarsi... poi giro la curva e
mi ritrovo ad essere il punto più alto di qualsiasi cosa avessi
intorno... il vento è cominciato ad essere un serio problema, la moto
dritta proprio non ci voleva stare e... naturalmente mentre cerco di
riportarmi nella mia corsia, la macchina.
Ci siamo fermati un paio di metri prima del frontale!

Ok, mi devo fermare un po' ora, Anzi.
Intendo il paese di Anzi.
Un benzinaio un bar e una manciata di case. Fortuna che il bar è aperto.
Il ragazzo li al banco mi dice che mi può fare solo un "panino"...
siamo proprio cittadini del cacchio se penso a "panino".... sparisce 5
minuti nel retro e torna con una sleppa di pane tipo pizza bianca alta
55 cm piena di formaggio e salame piccante avvolta nella carta del
pane... miii, una visione! Dopo questo e un caffè la moto la porto in
spalla!

Basta poco in questi posti e il bar piano piano si popola di gente del
paese (ritrovo anche i due del quasi-frontale!) che chiede perchè un
pirla con la moto giri fracico, con quel tempo per i monti... e poi le
domande e i paragoni di rito con le moto dei loro amici, parenti, zii,
bisnonni... però mi fanno riprendere per bene ma mi sconsigliano la
strada che ho scelto per arrivare in quel paese magico che è
Castelmezzano.
Arroccato su un pugno di Dolomiti in Basilicata. Si, non mi sono sbagliato.
Dolomiti.
Uno shock nel paesaggio del luogo, immerse nel Parco Naturale di
Gallipoli Cognato e le Dolomiti Lucane. Un nome, un programma!

Sconsigliare? Una strada? Seeee..... :) allora ci ho preso ho pensato,
ci si diverte!
Rimonto tutto ma stavolta me la rischio, il tempo sembra reggere, no
tuta, imbottitura, benzina e... grazie di tutto!
Una mezz'ora di curve e poi il bivio. La strada "sconsigliata"!
Una foto e parto.

Boschi di faggio a non finire, prati e pendii scoscesi.... un solo
pick-up con un taglialegna... nemmeno lo voglio sapere cosa abbia
pensato quando gli ho chiesto se ero giusto per il paese... poi piano
piano, prima solo tra i rami degli alberi, poi sempre più nitide si
cominciano a vedere delle vette dal profilo tagliente... come denti
spezzati... sembrano esser state piegate dal vento, pendono tutte da
una parte, e poi questa enorme vallata con la strada che sembra essere
stata disegnata con un pennarello, e in fondo, all'orizzonte, in alto
sulla destra, arroccato su una parete di roccia eccolo li,
Castelmezzano.
Com'era? Cosa ci fa un pirla tutto fracico con la moto e questo tempo
in giro per i monti?? Quando trovo questi posti, li guardo, magari
riesco a fotografarli e allora.... come fai a spiegarla quella
sensazione... non si può a parole è banale. E più vai avanti e più non
ti fermeresti... altro che pioggia.
A proposito, ha ripreso da qualche km.

Piccola deviazione per andare su, nel paese più alto della Basilicata,
Pietrapertosa.
Da li legano una fune a Castelmezzano e fanno il volo dell'angelo
buttandosi nel vuoto... una corda stesa tra due paesi tra due picchi
delle Dolomiti e questi si buttano di sotto!!
E io sono il pirla?

Riprendo la strada principale, la pioggia sembra peggio ad alta quota
ma per fortuna io scendo verso la SS407 per risalire solo 20 km dopo
verso Accettura attraversando per 15 km il Parco naturale.
Comincia a fare buio.
Ce n'è di strada ancora e con quelle curve, l'asfalto bagnato e un po'
di ovvia stanchezza mi comincio a preoccupare, non posso più fermarmi
dietro ogni curva... ora si va dritti a Ferrandina.
Ora.
Io avevo programmato di finire la SS92, passando ancora per Stigliano,
Craco fino a Pisticci Scalo... purtroppo di fronte al tramonto tra i
monti non cel'ho fatta. Altra sosta.
Mo so' cavoli. E' praticamente buio.
ediamo a che servono sti faretti che fanno tanto fichetto :)

Sulla carta mi mancavano circa 45 km che, al buio, su quella strada,
con quel tempo e la "culite" che cominciava a farsi sentire (erano le
20 e sono partito da Roma alle 10) non erano pochi. Poco prima della
metà però un cartello che indicava a sinistra: Ferrandina.
Come? Che è? Come Ferrandina. Dove. Non vedo luci.
Vabbè se c'è il cartello forse è una scorciatoia locale.
Penso. Dico penso... e penso mentre la imbocco.
E penso, solo che non mi accorgo che di asfalto sotto le ruote ce ne
per altri.. 10 metri!
All'improvviso sento le ruote che si staccano da terra e puff!
saltarello ed ecoomi sullo sterrato!! 'ci sua! il panico, non vedevo
nulla, non riuscivo a capire che era tutta quella terra sotto le
ruote... poi anche lui, il cane da pastore!
E che cacchio ma dove sonooo???
E cammino... ci sto quasi prendendo gusto... troppo... fortuna che
sulla via di fuga della prossima curva c'è l'ingresso di una piccola
masseria!!
Dritto. Completo :)

Mi sento Indiana Jones! ... mi sto agitando un po' è vero ma che devo
fare ormai, mi metto in piedi per sembrare più "cattivo" così magari
sono i cani che si spaventano stavolta e seguo concentrato al massimo
la strada... ci manca solo la scivolata sullo sterrato ora.

20 minuti dopo... l'asfalto.... il cartello... Ferrandina... era vero!

Altri 30/40 minuti di curve e finalmente... la volta della Basilica.
Arrivato.
Sono sfinito... ma tanto lo so, dopo aver mangiato, raccontato tutto e
aver smaltito l'adrenalina cominciano i preparativi per il ritorno.
Con la SS7, via Appia.

A proposito.
I faretti sono una mano santa!





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