martedì 21 agosto 2012

Alla prossima!

Dopo avere percorso poco meno di 10.000 km in sella alle nostre fide compagne siamo rientrati.
Il tutto è stato compresso in soli 10 giorni di viaggio!

Giorni intensi, proprio perchè veramente pochi per potere apprezzare pienamente tutti i luoghi e le bellezze che la Scandinavia può offrire. Un paese variopinto, con caratteristiche proprie alla sua posizione geografica, tagliato a metà da quella linea che segna l'inizio del Circolo Polare Artico determinando condizioni climatiche e naturali assai diverse tra nord e sud.

Volevamo dimostrare a noi stessi di potercela fare, di poter andare a "toccare" con le nostre due ruote quei luoghi sempre sentiti nei racconti di chi vi è stato prima di noi.
Una scommessa con noi stessi, un prova di endurance fisica ma soprattutto psicologica.
Non è facile come sembra, non in soli 10 giorni, tutto via terra...Italia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e ritorno. Non abbiamo potuto programmare tutto a priori riadattando quindi sul posto tappe e mete in funzione del clima e del calcolo chilometrico che presenta spesso grosse variazioni rispetto ai dati forniti. È difficile riuscire a far immaginare le dimensioni di questa penisola, tutta sviluppata in verticale ma infinitamente grande... è anche la grossa differenza tra le due coste opposte, Norvegia e Svezia, che forse hanno reso proprio il viaggio di rientro la parte più dura da affrontare.

All'andata siamo saliti dalla Norvegia, un paese che con i suoi fiordi ed i mille cambiamenti di paesaggio rende la traversata assai più divertente. Doppiato Capo Nord siamo ridiscesci passando per la Finlandia arrivando fino a 50 km dalla Russia e poi attraverando totalmente la Svezia. Ora va considerato che la strada a salire (la E6) ricalca perfettamente (ove possibile dai fiordi) la costa Norvegese permettendo di viaggiare attraverso un continuo alternarsi di mare, montagna, altipiani innevati e parchi naturali. La discesa vede altre due grandi direttrici, che tagliano Finlandia e Svezia, ma che, sebbene immerse nel verde, sono spesso monotone, quasi sempre diritte e quindi poco consone alle moto.

Il problema della monotonia e la enorme distanza tra nord e sud, se da affrontare "in transito", sono stati i motivi che forse hanno maggiormente reso pesante il ritorno... gli ultimi 4 giorni, e cioè dall'ingresso in Finlandia, sommati anche alla stanchezza accumulata nei 6 giorni precedenti, ha richiesto un crescendo di sforzi fisici e pscologici. Sembrava non finire più!
La cartina continuava ad essere girata e rigirata e i km sembravano sempre numeri enormi!
Lo erano... abbiamo fatto il nostro ingresso in Finlandia viaggiando dalla mattina alle 9 fino la notte alle 4.30... ci sono state giornate come quella in Svezia in cui siamo dovuti partire all'una di notte per smaltire km o (mai più!) l'ultimo giorno in cui sono stato in sella per 23 ore percorrendo 1.700 km!

In qualche modo tutto questo faceva parte delle possibilità messe in conto, forse non proprio così esasperate, ma sommando tutta una serie di fattori tra cui la bassissima velocità media che si riesce a tenere, lo scarto chilometrico dei calcoli effettuati rispetto a quelli reali e, soprattutto avvicinandosi ai grossi centri, il traffico hanno contribuito a dilatare il tempo necessario alla traversata costringendoci spesso a dover effettuare tappe di "recupero" piuttosto impegnative.

Ma tolto questo siamo stati ripagati da quella sensazione di "solitudine" e complicità tra noi, la natura da cui eravamo circondati e il solo rumore dei nostri motori.. spesso nelle soste sul ciglio della strada abbiamo sottolineato quanto fosse rumoroso il silenzio che si sentiva.
Lontani da centri abitati, per lo più villaggi di pescatori, e da strade trafficate spente le moto il solo rumore era il sibilo del vento o l'incessante battere della pioggia.
On the road abbiamo incontrato tante persone, affascinate ed incuriosite da questi due mezzi piuttosto imponenti che portavano la scritta Roma ... a quelle latitudini, e soprattutto per i locali posso immaginare che queste due cose scatenino una certa curiosità!
Entrare in un villaggio Sami, trovandosi di fronte al contrasto che si crea tra tende tipicamente indiane, i tepee, e mezzi decisamente moderni aumentava ancor più il desiderio di avventura.
Non sarà facile scordare il momento in cui abbiamo raggiunto il Circolo Polare Artico, stanchi, infreddoliti dopo aver guidato per giorni e giorni sotto una pioggia incessante. Quello è stato uno dei momenti chiave di questo tour che ha risollevato gli animi un po' abbattuti dal tempo e dalla stanchezza che cominciava lentamente ad accumularsi, una sferzata di energia che ci ha ricaricato per proseguire verso il punto che avrebbe segnato l'inizio della discesa verso casa, Capo Nord.
Si potrebbero spendere fiumi di parole su quello che in fondo è per molti solo una meta, una sfida. Tralasciamo il turista da pulmann che onnipresente in ciabatte probabilmente nemmeno sa dove si trova, per ricordare tutte quelle persone che abbiamo incontrato nell'avvicinarci al Capo che, con i mezzi più disparati, cercavano di raggiungere il tetto d'Europa vincendo l'opposizione che l'isola di Magerøya riesce a mettere in campo. Come una sinistra mano della natura quando mancavano ormai 60 km alla meta tutto è mutato improvvisamente, la temperatura crolla di svariati gradi fino a diventare inverno pieno, la pioggia continua, a tratti violentemente spinta dal vento a raffiche capace di mandare nella corsia opposta moto di 300kg e quella striscia bianca a perdita d'occhio sugli altopiani dipinti di grigio da seguire... eppure, pensavo passando, c'erano persone che arrivavano in bicicletta! o a piedi, ridotti sicuramente peggio di noi che in fondo eravamo in sella a mezzi potenti e sicuri... ognuno "di noi che ci siamo incontrati" ha forse uno scopo tutto suo per voler tanto desiderare di scattare quella solita foto.. ognuno usa quello scopo come spinta per poter dire "ce l'ho fatta anche io", anche io posso guardare avanti e vedere l'orizzonte curvo, sterminato, da una rupe alta 300 mt a picco sul mare, sapendo che sono a un passo dal Polo Nord, oppure girarmi e guardare tutta l'Europa... e tutta davanti a me!
Più lontano di così non si va, qui siamo già 1.000 km oltre la nostra latitudine verso il Polo Nord...
Per il resto non c'è molto.
Eccetto per le onnipresenti renne che guardano un po' impietosite questi scemi che vanno e vengono :)

Ecco perchè in bicicletta o a piedi... in fondo perchè sia una vera scommessa deve esserci la possibilità in qualche modo di non farcela! credo sia in questo, nel modo in cui scegli il tuo "modo di arrivarci" decidendo però di affrontare a viso scoperto la natura piuttosto ostile di quel luogo che ne determina poi l'emozione che abbiamo provato all'arrivo!
Non è solo arrivarci, con una macchina e 3 settimane a disposizione non è altro che un luogo da visitare...

Abbiamo insomma cercato e voluto provare la sensazione di "espugnare" il Capo, in 5 giorni, abbiamo scommesso con noi stessi che avremmo vinto noi.

Subito dopo siamo riparti alla volta della Finlandia. Terra di alberi, laghi, renne... e piloti di Rally come dice Giulio! La Finlandia conta 200.000 laghi! Si dice che girando per il paese non si capisca se si sta su di un immenso ponte o se è il terreno che ha cosi tante depressioni... ! c'è una "pozza d'acqua" ovunque, di ogni dimensione. E il tutto è immerso in foreste di abeti a perdita d'occhio.
A differenza della sua bellezza naturale la gente ci ha piuttosto deluso almeno nei posti dove siamo stati. Il primo paese era di confine, ad una cinquantina di km dalla Russia dove siamo arrivati di sera e, tutti, uomini e donne, erano ubriachi come zucchine!
Pensavamo, vabbè magari è un piccolo centro... ma arrivati a Rovaniemi (Napapiiri) la scena, almeno di notte, è stata pressochè la medesima, e fortuna che stavamo a casa di Babbo Natale! :)

Qualche centinaio di km dopo passiamo il confine con la Svezia, per affrontare l'ultimo pezzo di traversata. Qui comincia realmente il momento "pesante".
Destinazione ponte di Malmø.
Ma la stanchezza del giorno precedente, l'acqua e questo dover viaggiare in autostrada litigando con le chiappe ed i dolori che si creano nel dover stare sempre nella stessa posizione cominciano ad accorciare le tappe... arriviamo a sera tarda a Sundsvall un paese molto carino, l'ultimo paese che possiamo ricordare in questo viaggio in effetti, oltre al ponte che raggiungeremo il giorno seguente,  il resto è viaggio di ritorno... massacrante!

E' stata indubbiamente un'esperienza da ricordare, intensa e compatta, piena di momenti emozionanti, 10 giorni di puro viaggio che a noi due sono sembrati molti in più...

Un grazie a coloro che ci hanno seguito in diretta sul blog, un'esperimento live che ha funzionato meglio di quanto sperassi, anche per la presenza un po' ovunque di reti wireless accessibili, e che è risultata molto divertente!

Infine un'abbraccio ed un ringraziamento al mio compagno di viaggio, sempre positivo e spronato, come dice lui "Daje fooortee!!" :) .. grazie ancora Giù, è stata un un'avventura veramente figa!


LE MOTO
Un'altra pacca sul serbatorio pure a loro, si sono comportate veramente da grandi!

Giulio - Yamaha Super Tenerè 1200 World Crosser / Metzler Tourance EXP
Fabrizio - BMW R1200GS Adv / Pirelli Scorpion Trail
(Dati rilevati su BMW - Km percorsi: 9389 Velocità media: 103.04 Consumo medio: 17.24 Km al Lt.)


REPORTAGE FOTOGRAFICO
E' impossibile scattare tutte le foto che si vorrebbero in posti come, ad esempio, la Norvegia...servirebbe 1 mese solo li! :) abbiamo raccolto le immagini on board, nelle pause o nelle soste per cercare di dipingere soprattutto il senso delle proporzioni di ciò che stavamo attraversando, degli scorci che comparivano all'improvviso dietro la curva e dei continui giochi di nuvole e pioggia che ci hanno accompagnato...
(Atttrezzatura: Canon Ixus 100 - Motorola Milestone Camera - Canon 5D Mark II - Ottiche:Sigma 12-24 f/4,5-5,6 EX DG HSM con filtro ND -3stop / Canon 24-70mm f /2.8L USM  / Canon 70-200mm f/ 2.8L USM)

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giovedì 9 agosto 2012

Rudolph

Anche Rudy dopo aver viaggiato per 10.000 km nella borsa da serbatoio ora si gode il meritato riposo :)

martedì 7 agosto 2012

Italia!

Un pensiero a Giulio che si è beccato pure la tempesta in Danimarca! Buon rientro fratè...

lunedì 6 agosto 2012

Il rientro...

Dopo aver guidato per 1366 km senza tregua ed aver attraversato il gigantesco ponte di Malmø che unisce "via terra" la Danimarca alla Svezia Scandilines ci riporta in Germania... ciao Scandinavia è stata un'esperienza indimenticabile!!

6760 km dopo...

Direzione ponte di Malmø per raggiungere Copenhagen e poi Amburgo.... gomme finite, come noi :)

Mosquitos

Questo è l'articolo più venduto dai benzinai, liquido lavavetri... vista l'invasione di mosquitos che si spiaccicano ovunque!

Colazione da motociclista! :)

Nei pressi di Stoccolma...

Svezia

L'arrivo a Sundsvall bellissima cittadina Svedese... ovviamente sotto l'acqua! :)


domenica 5 agosto 2012

Finlandia

Postiamo giusto qualche foto, poi concluderemo il racconto appena riusciremo a stare svegli o lontano dalla sella! Finlandia e Svezia sembrano ormai infinite... quella che vedete nell'ultima foto è la vera casa di Babbo Natale!





sabato 4 agosto 2012

CAPO NORD!

Doppiato Capo Nord, ci stiamo dirigendo in Finlandia!





Da Narvik ad Alta

Ed eccoci qui, giorno 4.
Partiti con un po' di ritardo da Narvik ma mai senza la nostra vera compagna di viaggio, la pioggia! Qui dicono che sia per loro un'estate anomala, è stato molto freddo e molto piovoso... di quest'ultima cosa possiamo darvi testimonianza certa! :)

Ci siamo fatti nuovamente i calcoli sul chilometraggio ieri sera ma stamattina appena usciti da Narvik troviamo un cartello che ci spiazza... dovevamo fare tappa ad Alta prima di arrivare a Capo Nord ed avevamo calcolato di arrivare alla "palla" per le 15 circa.. solo che il cartello dice 512 km per Alta! e Alta dista 240 km dal capo... vuole dire che avremmo dovuto percorrere sotto la pioggia, su strade di montagna e fiordi in un giorno 752 km??? ma non è proprio possibile visti anche i limiti di velocità imposti! (qui se trovi scritto 40 non significa "vai piano" significa vai a 40!)
Un momento di sconforto mi assale e faccio segno a Giulio di fermarsi al primo benzinaio... serve una riunione, così non posso continuare, devo decidere ora prima che sia troppo tardi se continuare o rinunciare, girare la moto e rientrare... solo dirlo mi fa sentire male! Il problema può e deve essere risolto in qualche modo, rinunciare e tornare indietro ora sarebbe qualcosa di inaccettabile! Abbiamo messo a dura prova le nostre ormai ex-chiappe, gambe braccia e schiena per mollare qui? No, assolutamente no.
Per rassicurare i più non è questione di correre adesso, tanto non si può, forse il problema è dover essere uniti nell'intento con determinazione e sapere che qualche rinuncia e sacrificio in più (come se fino ad ora non ne avessimo fatti abbastanza!) andrà fatto... da adesso la tabella di marcia a tappe intermedie va rispettata alla lettera. Oggi dobbiamo portarci sicuramente ad Alta dove ci eravamo già ripromessi di visitare il museo all'aperto delle iscrizioni rupestri decretato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Visto che poi qui il sole non tramonta mai del tutto, è l'una di notte mentre scrivo e fuori c'è luce, possiamo aggiungere un'altra ora di viaggio dopo la visita per lasciarci ancora qualche km alle spalle.
Ha funzionato, abbiamo fatto tutto e siamo ad un paio d'ore dal Capo, quindi domattina finalmente raggiungeremo la punta più remota dell'Europa!
La pioggia mano a mano che tornavamo sui fiordi ha cominciato a diminuire per poi cessare definitivamente nel primo pomeriggio.
Siamo entrati ufficialmente in Lapponia ora e per strada cominciano a vedersi i primi accampamenti Sami. Ne troviamo uno in una piazzola mentre stavamo scendendo sul mare da un altopiano e decidiamo di farci un giro.
Sono pastori di renne e tutto quel che hanno deriva dal loro bestiame, corna, pelli, oggetti d'artigianato ecc...
Non prendiamo nulla visto che tra poco in Finlandia ne troveremo di molto più grandi.

La strada ora che non piove più scivola via che è un piacere, sono le 18,15 quando arriviamo al museo di Alta. La visita dura 45 min. Molto belle le installazioni interne con tutte le spiegazioni e molto suggestivi i vari siti esterni con le iscrizioni, se ne contano ad ora più di 6.000 divise per blocchi, ma decidiamo di vedere solo i primi 4 e scattare qualche foto in quanto raggiungere gli altri lontani 1.2 km a piedi vestiti in questo modo è un po' troppo faticoso.

Ripartiamo verso le 19 per ridurre il gap con Capo Nord.
Usciti dal paese troviamo il primo cartello con la dicitura Nordkapp 240...

L'altopiano che bisogna attraversare è incredibile, vegetazione ormai scarsa fatta di piccoli arbusti e licheni, ai lati centinaia di renne pascolano e cominciano a correre in gruppi al passaggio delle moto, ci prendiamo un po' di tempo per fare foto e ci godiamo questi spazi sterminati... in fondo questo è il tetto d'Europa!

La temperatura ora è scesa a 8 gradi e ben presto tra una renna e una foto abbiamo lasciato alle nostre spalle anche questo pezzo di terra. La scritta Hotel che campeggia di fronte a noi al bivio ed il cartello che indica 170 km per Capo Nord ci fa decidere che possiamo fermarci per oggi. Domattina in due ore saremo li e abbiamo il resto della giornata per riportarci in tabella di marcia, tabella che solo stamattina avevamo pensato di non riuscire più a rispettare!
Scendiamo a mangiare in una specie di locanda, sempre piatti tipicamente locali, cheeseburger! Io mica ho capito dove si mangia "nordico" qui! Dovunque vai trovi sempre pizza, pasta, hot dog, hamburger ... ma sto baccalà lo fanno davvero o è una balla!! E questi mitici gamberi? Sono i loro questi cosini che vediamo nei panini o li comprano a Ostia? Noi a parte l'hamburger di renna non abbiamo trovato nient'altro lungo strada.
La cena si chiude con una pacca sulla spalla e una frase " ce l'abbiamo fatta fratè.." ... si :) ce l'abbiamo fatta!
Gli ultimi 100km domani saranno piuttosto avversi, in Hotel ci hanno detto che pioverà (ma dai!) ma il vento non dovrebbe essere troppo forte... già, il vento, quel vento che viene dal Polo Nord e che sull'isola di Megerøya pare voglia dissuadere i visitatori e difendere quel promontorio a picco sul mare glaciale... doppiato Capo Nord si inverte la rotta, direzione Finlandia poi Svezia di ritorno verso casa!
Day 4, closed.

venerdì 3 agosto 2012

Si parla di noi in giro....

www.dagreis.nl

Circolo Polare!

Oggi è stata una giornata molto emozionante, una giornata che ci ha caricato nuovamente le batterie!
Alle 7.45 lasciamo il motel alla volta di Mo I Rana. Partiamo con il cielo coperto e cupo, fortunatamente erano 10/11 gradi. Pochi km ed inizia a piovere. Una costante ormai.


La meta di oggi è attraversare il Circolo Polare Artico per arrivare a Narvik. Abbiamo 606 km davanti a noi e la pioggia non renderà certo le cose più semplici. Partiamo già dall'interno di una riserva naturale ma ne dovremmo attraversare altre durante la giornata. Lo spettacolo di questa zona così selvaggia è da batticuore e guidando tra i boschi penso continuamente alla stessa cosa... guardare tutta questa natura incontaminata mi fa capire sempre più quello che stiamo facendo al nostro mondo. Non è retorica, non vuole essere una polemica ma uno sfogo alla vista di tutto questo. Norvegia, Finlandia e Svezia sono paesi che hanno creato un muro verso la "cinesità" e che custodiscono il loro patrimonio naturale senza mezzi termini. Quindi volendo sarebbe possibile fare qualcosa... già, questione di cultura probabilmente...
Ma torniamo a noi, sempre imperterritamente sotto l'acqua raggiungiamo un benzinaio dove decido di rinforzare la colazione con hot dog ricoperto di bacon e salsa al chili! Una colazione tipicamente nordica :)
Intorno alle 11 un varco ci indica che stiamo entrando nella Norvegia del Nord. Mentre scattiamo un paio di foto di rito si avvicina un orso bruno... no scherzo :)) si avvicina un milanese con cane al guinzaglio e tazza di caffè. Con uno sguardo assassino ci dice che la sua dolce metà non ha voluto saperne di andare su a Capo Nord con lui in moto costringendolo a prendere la macchina. Le solite domande e chiacchiere sulle moto, poi lo salutiamo e via verso Mo I Rana dove vorremmo fermarci  a pranzo.
Ci arriviamo intorno alle 13 e come sempre finiamo ad un benzinaio.
Rapido pranzo con un'altro hot dog e caffè  poi nuovamente  in sella, si comicia a salire, piove.
Dopo un'oretta appare il cartello che ci fa aumentare le pulsazioni.
Circolo Polare Artico 2 km
Improvvisamente dietro ad una curva ci ritriviamo su un'enorme altopiano, nessuna vegetazione, un vento che spazza la strada a raffiche e intorno a noi cime innevate. Poche centinaia di metri ed esplode un'urlo all'unisono attraverso i caschi quando leggiamo "Benvenuti al Circolo Polare Artico", ce l'abbiamo fatta davvero!

Tanta è l'eccitazione che nemmeno ci rendiamo conto del casino che stiamo facendo :) moto di traverso per strada tipo "posto di blocco", cavalletto e macchina fotografica all'ingresso del centro con tutti i camper e le macchine che facevano lo slalom salutandoci cordialmente però forse pensando "ma chi ve lo fa fare!"..ormai non ci rendiamo nemmeno più conto di quanto faceva freddo, il vento l'acqua.. e noi li come due bambini con i loro giocattoli :)
Scendendo verso valle sentiamo che qualcosa è scattato in noi, sapere di farcela nonostante le migliaia di km, l'acqua continua, la stanchezza... e così mentre i pensieri ora si rivolgono al prossimo step, Capo Nord, ci ritroviamo nuovamente in mezzo a fiordi questa volta molto belli!


La strada sembra un videogioco, perfetta, ci si ferma per qualche foto panoramica e si arriva verso le 19.30 al traghetto per attraversare il fiordo, tempismo perfetto, tempo di togliere il casco e siamo già a bordo.


Si avvicina una tipa olandese che dopo aver visto gli adesivi Rome-Nordakapp sulle moto ci fa un sacco di domande, ci chiede di posare per una foto e lasciarle i nostri nomi. Si rivelerà una blogger che vuole scrivere un pezzo su questa nostra avventura :) Oggi sembra tutto un film e tanto siamo ancora "carichi" che raggiungiamo Narvik verso le 21.
Albergo, cena e poi a dormire tra mille emozioni per la giornata trascorsa.
Rientriamo in albergo verso mezzanotte e trenta, la cosa che ci lascia ancora una volta a bocca aperta è che qui, passato il Circolo Polare, il sole non muore mai e all'una di notte dobbiamo chiudere le tende per dormire... domani se tutto procede per il verso giusto dovremmo doppiare la famosa Capo Nord.
Dopo 3.973 km possiamo dire, day 4, closed.

giovedì 2 agosto 2012

A spasso con i Trolls

Eccoci qui! Siamo in un motel della catena Kro a pochi chilometri da un paese chiamato Grong circondati da una natura che non può essere descritta a parole, anzi, impossibile da descrivere anche in foto direi!



Abbiamo lasciato Lillehammer (località da dimenticare, se andavamo a Bardonecchia ci costava meno e parlavano pure italiano :) ), comunque sia riprendiamo la nostra E6 e proseguiamo imperterriti verso nord.
Dopo circa 150 km entriamo in "territorio" Troll... queste valli e questi boschi sono la loro casa, e che casa ragazzi!
Decidiamo di fermarci a Dombas per trovare un negozio di souvenir dove farci fare un'altro prelievo di sangue!


Breve sosta quindi e poi via, ormai la ricerca della solitudine è la vera meta, anche se da domani per qualche giorno cominceremo ad avere come compagna di viaggio la tundra e credo sarà tosta... li si che saremo soletti.. a parte gli animali.
La strada comincia a salire, la vegetazione di tanto in tanto si dirada e l'apparire di montagne con cime innevate che si sciolgono al sole creando una miriade di cascatelle ci lascia incantati... ogni chilometro vorresti fotografare qualcosa ma sarebbe troppo e anche inutile, non si riuscirebbe a cogliere la sensazione generale del paesaggio. Cominciano a presentarsi sulla carreggiata pecore danesi, uguali alle nostre ma non belano in italiano, che con molta tranquillità si sdraiano sull'asfalto per riscaldarsi... usanze strane qui :)
Poi all'improvviso... no, ma è una renna vera! una di quelle di Babbo Natale, inchiodiamo e torniamo indietro. Una renna domestica, al guinzaglio come un cocker che da il benvenuto al villaggio di pastori Sami, i lapponi norvegesi. Ogni volta che passava una macchina usciva sul piazzale per farsi vedere e poi rientrava nel villagetto... che animale strano ai nostri occhi abituati solo ad immaginarli dai racconti o dai pupazzetti natalizi! E saranno queste insieme alle Alci le nostre uniche compagne tra un po'.. scendiamo dall'altopiano per dirigerci verso Trondheim dove arriviamo verso le 15. Una pausa panino, caffè, benzina e ripartiamo in direzione Mo I Rana, il punto di confine con il circolo polare artico in Norvegia (il suo opposto in Finlandia sarà Rovaniemi o Napapiiri, la casa di Babbo Natale). Comiciano i primi fiordi, belli ma non come quelli di Bergen a sud a strapiombo sul mare. Sembrano grosse lingue di laghi che si inoltrano nell'entroterra, forse domani ce ne sarà qualcuno più alto e spettacolare, vedremo.
La strada però è spesso costellata di lavori e i limiti già bassi scendono fino a 50 km all'ora, poi a tratti ricomicia a piovere e alle 19 passiamo questo motel dove vediamo parcheggiate parecchie moto.
Un consulto bordo strada e decidiamo che è meglio andare sul sicuro e fermarci per la notte qui. Il posto è bellissimo e a cena mangiamo hamburger di renna con patate, carotine e marmellata di ribes! Ottimi davvero, tranquilli la renna non è quella di prima :) qui le renne sono come le pecore quindi non iniziamo con i soliti commenti!
I lapponi, o Sami, sono i loro pastori purtroppo ormai confinati come gli indiani d'america in riserve. Anche loro vivono in tepee come nei film western e si occupano appunto dell'allevamento di greggi di renne e del commercio di pelli, amuleti ecc...
Insomma una giornata intensa, dai Trolls alle renne, dai fiordi alle foreste di abeti che si perdono a vista d'occhio costellate di laghi e laghetti, fiumi tumultuosi o placidi rivoli d'acqua..  da oggi sarà molto difficile trovare foto che possano non annoiare un po' chi le guarda, è difficile spiegare cosa stiamo attraversando. Immaginate il profumo di milioni di alberi di Natale ed ai loro piedi macchie viola di fiori, stagni, laghi e ruscelli e le case tipiche dei vichinghi con i tetti coperti di prato per isolare meglio dal freddo. È una terra meravigliosa, che muta con una incredibile rapidità, non sai mai cosa apparirà dopo la prossima curva.. ma a breve questa vegetazione comincerà a diradarsi sempre più per lasciare spazio al deserto dell'estremo Nord, la tundra, sterminate distese di piccoli arbusti e cespugli senza alberi.. questo è ciò che troveremo passato il meridiano del circolo polare, ed è qui che dovremmo fare i conti con i forti venti che non trovano ostacoli a trattenerli, i mosquitos a causa della presenza infinita di pozze d'acqua (solo la Finlandia conta 200.000 laghi!), il freddo e .. speriamo almeno non tantissima pioggia.
Davanti a noi 970 km per raggiungere l'isola di Magerøya attraverso un tunnel lungo 7km scavato a 212 metri sotto il mare ed il mito di Capo Nord, il nostro giro di boa prima di affrontare Finlandia del Nord e tutta la costa Svedese fino a Malmo.... è ora di riposarsi, domani partenza alle 7.30
day 3, closed

mercoledì 1 agosto 2012

Norway

... riprendiamo dal traghetto.
Siamo andati verso il porto un po' scoraggiati perchè il traghetto risultava pieno, Giulio aveva promesso di mettersi al check-in e fare il pianto greco ma per fortuna non ci è servito. Le moto vanno in waiting list e "di solito passano tutte", così ci ha rassicurato la tipa alla compagnia navale, infatti! Yes! Traghetto :)
Prima sudata per legarci le moto con i cavi a cricchetto in mezzo al gruppone di tedeschi che facevano un tour organizzato.. da chi e per dove rimane un mistero. Io dico che piombano a Capo Nord!


Insomma sbarchiamo per le 13 e lo scopo è quello di allontanarsi subito dalla confusione! Imbocchiamo la E18 verso Oslo, già dopo le prime curve ci rende conto che tutto cambia, Ci fermiamo a fare benzina poi, in compagnia della "nostra nuvola", si riparte. Destinazione Oslo.


Pioggia e traffico, vuoi per i lavori o gli incidenti ma le code ancora non ci abbandonano. Gli incidenti poi! Hanno dei limiti di velocità da triciclo e riescono pure a sbattere. Mah, come dicevo prima a cena se vengono in vacanza in Italia il sole lo prendono all'ospedale Santo Spirito dopo 2 ore! :)
Certo che qui stanno avanti, penso all'Ialia e mi sembra di vedere i Flinstones,  serviva un caffè ma non avevamo spicci. un chiosco sul bordo dell'autostrada dove puoi pagare anche un espresso con carta di credito! Da noi chiedevano una fidejussione :)
Superata Oslo le cose cambiano sul serio, paesaggi e laghi mozzafiato, fino a congiungerci alla statale che ci accompagnerà per tutta la Norvegia, la Finlandia e la Svezia. La E6... la route 66 del nord europa!




Arriviamo a Lillehammer (il paese delle olimpiadi invernali del '94) alle 21 più o meno e cerchiamo subito una stanza. Subito a cena per poi poter finalmente dire: Day 2, closed... a domani!